Tra le opere dal 1930 al 1950, colpisce Il Volto Dell’Arte (1933) figura di donna non conclusa. Lo spettatore attraverso la propria immaginazione può completarla, l’arte è per tutti e di tutti, quindi ognuno la interpreta. La figura guarda verso il futuro, l’arte in effetti va oltre i tempi. Ma il riferimento è all’arte del periodo, in cui la forma del corpo si preferiva interrotta, mozzata. Al centro dell’altra sala Ecce Rex Vester (latino “Ecco il tuo re”), realizzata nel 1933 per l’esposizione internazionale d’arte sacra. Da notare nella statua la ricerca anatomica del volto di Cristo, studiato sulla Sindone, e la scelta del momento: esposto, frustato, umiliato e deriso, cui non si può negare una valenza eroica.
A due statue femminili l’artista dedicò molti anni, ispirate dalla moglie: la Sposa (1934) e l’Estremo Addio (1936), realizzate in seguito in bronzo e marmo per il museo di Giakarta.
Diversi busti raffigurano personaggi famosi:
- Antonio Rosmini;
- Giovanni Giolitti;
- Carlo Petrocchi;
- Luciano Manara;
- Ennio Quirino Visconti.
L’ultima opera, ma non meno importante, è il Trilussa, capolavoro del 1954. L’opera realizzata in bronzo è a Piazza Trilussa a Trastevere. L’artista non conobbe di persona il poeta si basò su foto e descrizioni fornite dalla governante-musa del poeta Rosa Tomei; attraverso la sua testimonianza riesce a cogliere la più intima essenza del carattere di Trilussa.